L'estraneo (Italian Edition) by Ursula Poznanski & Arno Strobel

L'estraneo (Italian Edition) by Ursula Poznanski & Arno Strobel

autore:Ursula Poznanski & Arno Strobel [Poznanski, Ursula]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2017-01-17T23:00:00+00:00


27

Un’altra notte in cui dormo malissimo. Mi sveglio di soprassalto, ci vuole un secolo prima che il mio cuore torni a battere normalmente.

Erik? Starà dormendo? Ci sarà ancora?

Forse ha chiamato Nadine chiedendole se può passare a prenderlo, visto che la sua macchina è fuori uso. Nadine... nella sua ex troverebbe un’alleata sempre pronta a sostenerlo e a dirgli volentieri che farebbe bene a uscire dalla mia vita, il prima possibile.

Potrei scendere e vedere se c’è ancora.

Alzarmi e muovermi mi fa bene. Prima vado nello studio che a volte adibisco a camera degli ospiti, vedo se si è spostato sul divano di sopra. Ma la stanza è vuota.

Allora deve essere in salotto oppure è uscito.

Il senso di disagio con cui scendo le scale mi riporta alla sera di nemmeno una settimana fa, quando ho visto Erik per la prima volta. Almeno a giudicare dai miei ricordi.

Vado verso la porta del salotto. È chiusa a chiave, come pure quella della cucina. C’è ancora, quindi, ed è anche abbastanza lucido da barricarsi contro la pazza branditrice di coltelli.

Be’, almeno lui riuscirà a dormire. Mi ritrovo ad accarezzare il legno della porta del salotto, a desiderare di essere dall’altra parte, tra le braccia di Erik, o di qualcuno cui importi qualcosa di me e che mi dica che tutto si sistemerà.

Domani, forse. Lui comunque c’è ancora, forse faremo colazione insieme, parleremo. Sempre che riesca a guardarlo negli occhi, non mi sono mai vergognata tanto.

Lunedì scorso avrei dato qualsiasi cosa pur di scacciare quest’estraneo da casa mia. Adesso il solo pensiero che se ne possa andare mi fa male.

Certo, se tutto dovesse rivelarsi una messinscena, allora, chiunque ci sia dietro ha realizzato un capolavoro, complimenti.

Torno a letto, ma non chiudo occhio, mi preparo delle frasi per domani, cose che potrei dirgli per avviare una conversazione sensata. Nel farlo mi riaddormento, visto che quando torno in me fuori è chiaro. Do un’occhiata alla sveglia, sono quasi le otto.

Scendo di nuovo al piano di sotto, spero che Erik si sia già alzato e abbia aperto le porte.

Sì, sono spalancate... ma Erik non si è solo svegliato, è anche già andato via.

Non so perché non lo avessi messo in conto. Non avevo dubbi sul fatto che oggi si sarebbe riguardato, riposato. Ma a quanto pare per lui era più importante lasciare questa casa.

Forse è andato dalla polizia e mi sta denunciando.

Accendo la macchina del caffè quasi senza accorgermene, la riempio d’acqua e tiro fuori una tazza dalla credenza. Il mio corpo fa tutto da solo, la mia testa è altrove. È quello che è successo anche con il coltello?

No. In quel caso una parte di me era come paralizzata, confinata nel suo posto di osservazione, mentre l’altra era più che mai attiva. Era una sensazione diversa, non questa... distrazione totale.

Cercare cliniche specializzate. È questa oggi la priorità. Prendo la mia tazza e vado nello studio. Accendo il computer e digito su Google SPECIALISTI AMNESIA GERMANIA.

Le occorrenze più numerose riguardano un certo professor Hendrik Luttges di Amburgo, a quanto pare sono decenni che fa ricerca sulla memoria.



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